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PARTECIPARE LA DEMOCRAZIA

Taverna Verde, Forlì

Subito dopo la liberazione i comunisti del quartiere Ospedaletto acquistano un edificio per ospitarvi la locale sezione del Partito e attività ricreative e sportive. Il circolo , denominato “Taverna Verde”, in pochi anni acquista un'enorme popolarità e si afferma come punto di riferimento di un quartiere in rapida transizione demografica, nonché bastione dell'influenza comunista che nella zona cresce di pari passo con l'aumento della popolazione, passando da circa un centinaio di iscritti dei primi anni '50 ai 500 di metà anni '70.
Negli anni ’60, mentre varie ristrutturazioni ne migliorano l’aspetto, l’azione congiunta dalla Cooperativa, dell’ARCI e del PCI trasforma la Taverna Verde in un luogo di promozione di nuove forme di consumo culturale, in grado di intercettare le variegate domande che si muovono nella società. Dapprima viene creato un cineclub che proietta quattro pellicole alla settimana, con apposito dibattito a seguire e dal 1968 la sala da ballo è messa a disposizione anche per rappresentazioni teatrali d’avanguardia di artisti del calibro di Dario Fo e Franca Rame.
La Commissione cultura della Federazione del PCI svolge alla “Taverna Verde” diversi cicli di conferenze su temi filosofico-ideologici, con la partecipazione di noti intellettuali nazionali legati al partito. Se negli anni '70 la “Taverna Verde” è il centro della vita comunitaria grazie ala messa a disposizione di locali per attività di carattere sociale, negli anni '80 si determina una crescente difficoltà. Nonostante l'insediamento elettorale e sociale del PCI rimanga saldo, diminuisce la presa delle attività culturali “impegnate”; mentre fallisce il tentativo di trasformare la storica sala da ballo in una moderna discoteca, si palesa la difficoltà di adattare i tradizionali luoghi della socialità e ricreazione del movimento operaio ai bisogni della postmodernità.