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PARTECIPARE LA DEMOCRAZIA

Casa del Popolo di Sant'Egidio, Cesena

La Casa del Popolo di Sant'Egidio viene costruita nell'immediato secondo dopoguerra, nel 1945. Fin dall'inizio nei suoi locali ospita una sezione del PCI e un circolo della FGCI. Il forte radicamento comunista in questa frazione spiega l'elevato numero di tesserati della sezione, che superano abbondantemente i 300 già negli anni '60 per poi attestarsi ad oltre 400 unità nel decennio successivo. Anche per questo motivo, la Casa del Popolo di Sant'Egidio viene scelta non infrequentemente per ospitare importanti iniziative politiche del Partito comunista cesenate, anche alla presenza di leader nazionali.
A fianco delle attività politiche in senso stretto vi sono quelle culturali. Nel 1968 Sant'Egidio viene individuata come una delle Case del Popolo nelle quali mettere in scena gli spettacoli che la compagnia di Dario Fo e Franca Rame allestisce in collaborazione con l'ARCI nel territorio romagnolo. Lo scopo di Fo e Rame è quello di creare una alternativa al teatro “borghese” non più semplicemente portando gli spettacoli tradizionali fra il popolo, ma rendendo quest'ultimo compartecipe dell'allestimento, sollecitando le persone comuni a raccontare i propri problemi e l'esperienza del lavoro quotidiano posti poi al centro della rappresentazione.
“Nuova Scena” fa il suo debutto a Sant'Egidio il 5 ottobre 1968 con “Grande pantomima per pupazzi piccoli e medi”. La commedia traccia una contro-storia d’Italia, dalla Resistenza fino alla società dei consumi, dove i contendenti principali sono il Pupazzone che rappresenta lo Stato e il Drago-proletariato. Meno di un anno e mezzo dopo, nel maggio del 1970, la Compagnia Nuova Scena torna alla Casa del Popolo allestendo, con enorme successo, per ben due serate consecutive lo spettacolo dal titolo “L'operaio conosce 300 parole, il padrone 1000, per questo lui è il padrone”.