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PARTECIPARE LA DEMOCRAZIA

Casa Saltini

Casa Saltini si trova nella piccola frazione di Fosdondo di Correggio (RE); tipica casa colonica della campagna reggiana, rappresenta un vero e proprio luogo simbolo della Resistenza. Di fronte all'abitazione, ancora in buone condizioni, vi è un cippo in marmo alla memoria di Vittorio e Vandina Saltini, posto dal Partito comunista nel 1946. Il primo, Segretario provinciale del PCI e commissario politico del Comando di piazza reggiano, la seconda, staffetta partigiana e militante dei Gruppi di Difesa della Donna. Il 25 gennaio 1945 Vittorio e Vandina Saltini vennero assassinati dai nazifascisti proprio in questa casa. I Saltini erano una numerosa famiglia di contadini mezzadri, di simpatie socialiste, composta da Amadio e la moglie Ernesta e dieci figli tra cui Vittorio, Vandina e Adalgiso. Gran parte della famiglia aderì al PCI nel 1921, sino a diventare un punto di riferimento della zona per la propria resistenza attiva contro lo squadrismo fascista. In particolar modo Vittorio si distinse per la sua instancabile militanza comunista, che lo portò nel 1926 ad abbandonare il suo paese per poi tornarvi, nel 1927, come responsabile del Comitato clandestino del Partito Comunista. Dopo tre anni fu costretto all’esilio in URSS e poi in Francia, per poi tornare in Italia. Arrestato nel 1934 Vittorio scontò 9 anni di carcere. Liberato nel settembre 1943 riprese i contatti con i familiari e con il partito, sino a diventarne segretario provinciale, contribuendo alla fondazione della 37^ Brigata GAP (Gruppi d’Azione Patriottica) che, dopo la sua morte, gli sarà intitolata. Durante la Resistenza prese parte a diverse azioni armate, agendo d’insieme con Vandina, staffetta partigiana; si impegnò nell’organizzazione politica e militare. Allo stesso tempo la casa di Adalgiso Saltini di Fosdondo divenne un luogo sicuro, uno dei luoghi di latitanza della zona. Proprio per questo, la mattina del 25 gennaio 1945, Vittorio Saltini “Toti”, diretto a San Michele di Bagnolo, decise di fermarsi lungo la strada a casa del fratello. I fascisti già dall’alba avevano occupato casa Saltini. Vittorio, ormai in trappola, venne assassinato mentre tentava di scappare. La stessa sorte toccò a Vandina, accorsa a Fosdondo nel pomeriggio a casa di Adalgiso.