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Luoghi

L'Emilia-Romagna è un crocevia cruciale per la storia del Partito comunista. Una molteplicità di luoghi-simbolo testimonia il diffondersi e il radicarsi, lungo il Novecento, dell'appartenenza e dell'attività politica legata al partito. Nella mappa che presentiamo è stato possibile ricostruire alcuni luoghi della clandestinità e della lotta antifascista risalenti ai decenni tra le due guerre mondiali. Ma anche e soprattutto le centinaia di luoghi ed eventi che, nella seconda metà del secolo, hanno lasciato il segno sul territorio regionale, caratterizzando compiutamente l'Emilia-Romagna come “Emilia rossa”. Una sezione ad hoc è dedicata ai luoghi dell'attivismo femminile, realizzata in collaborazione con la Rete Archivi UDI Emilia-Romagna.


Teatro artigiano di Massenzatico

A Massenzatico (RE) in via Ludwig van Beethoven 90 ha sede il Teatro Artigiano e nell'adiacente portico si può ancora leggere la targa che recita il vecchio motto socialista di Camillo Prampolini: “Uniti Siamo Tutto Divisi siamo Nulla”. In questo luogo nacque, nel 1893, la prima Casa del popolo italiana. Per questo la storia della sinistra italiana e quella del PCI sono legate a Massenzatico. Il teatro venne gravemente danneggiato dai raid delle squadre fasciste e fu ristrutturato nel 1959.

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Officine Meccaniche Italiane - Reggiane

Le “Officine Meccaniche Italiane – Reggiane” rappresentano un luogo fondamentale per Reggio Emilia e la sua storia. Al loro interno si formò, già nel Biennio Rosso, una combattiva comunità operaia e le “Reggiane” furono, durante il Ventennio, un vero e proprio laboratorio di antifascismo, che portò centinaia di operai a dare un grande contributo alla Resistenza. 

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Calzificio Bloch

A Reggio Emilia, nel quartiere Gardenia, in via Regina Elena, sorgeva il “Calzificio Reggiano”, poi “Bloch”. Il calzificio divenne famoso anche per la grande combattività delle sue operaie, che già all'inizio degli anni Venti si rivelarono tra le prime forze antifasciste della città. In fabbrica si insediò una cellula comunista, intitolata a Rosa Luxemburg, capitanata dalla militante Egle Gualdi.

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Casa Cervi

Situata a nord-ovest della provincia reggiana, tra Caprara di Campegine e Praticello di Gattatico, Casa Cervi è oggi luogo di memoria e museo dedicato alla famiglia Cervi, al suo grande contributo e sacrificio nella lotta antifascista.

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Casa Manfredi

L'abitazione della famiglia Manfredi si trovava in una zona di aperta campagna che faceva riferimento alla piccola frazione di Villa Sesso (RE). Nei giorni immediatamente successivi all'8 settembre 1943, dopo l'armistizio e il ritorno a casa dei figli partiti per la guerra, la famiglia si dedicò all'attività clandestina, diventando in pochi mesi una delle basi organizzative della Resistenza.

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Casa Saltini

Casa Saltini si trova nella piccola frazione di Fosdondo di Correggio (RE); tipica casa colonica della campagna reggiana, rappresenta un vero e proprio luogo simbolo della Resistenza.

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Carcere di San Tommaso

Durante il Ventennio fascista questo penitenziario divenne uno dei maggiori luoghi di detenzione della città, in cui vennero rinchiusi i prigionieri politici in attesa di giudizio. Nella notte tra il 7 e l’8 gennaio 1944 il penitenziario fu duramente colpito da un bombardamento alleato. Quella notte decine di antifascisti, tra cui Alcide Cervi, riuscirono a scappare dandosi alla macchia. 

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Montecavolo - Piazza 1 marzo 1944

A Montecavolo, all'incrocio tra via Enrico Fermi e via Palmiro Togliatti, si trova Piazza 1 marzo 1944. La piccola piazza ospita un monumento che ricorda uno sciopero resistenziale svoltosi in questo piccolo paese che, in quell'occasione, si rivelò protagonista della Resistenza reggiana contro il nazifascismo.

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Municipio di Reggio Emilia

Il rapporto tra l’amministrazione comunale reggiana e il movimento della sinistra ha radici lontane, che risalgono ai primi anni del Novecento. La guida politica socialista fu spezzata con l’affermazione del fascismo, ma il 25 aprile del 1945 la sinistra tornò alla guida del Comune con il PCI: a Liberazione avvenuta, Cesare Campioli, militante comunista e membro del CLN locale, venne nominato sindaco di Reggio Emilia. Dalla Liberazione sino allo scioglimento del PCI, il Comune di Reggio Emilia è sempre stato guidato da sindaci comunisti. 

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Busto di Campioli

Il busto di Cesare Campioli si trova nel portico d’ingresso del Municipio di Reggio Emilia e rappresenta l’omaggio della città al suo primo sindaco dell’età repubblicana, che ricoprì tale carica dal 1945 al 1962.

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Camera del Lavoro di Reggio Emilia

Situata in Via Roma, una delle vie principali del centro storico, la Camera del Lavoro ha sede in questo luogo dal giugno del 1955 quando venne inaugurata alla presenza di Giuseppe Di Vittorio.

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Palazzo Carmi

Collocato nei pressi di Piazza della Vittoria, una delle piazze più importanti di Reggio Emilia, Palazzo Carmi fu sede della Federazione provinciale del PCI dal 1946 al 1954.

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Palazzo Masdoni

L'imponente palazzo Masdoni si trova in una delle vie principali del centro cittadino; vero e proprio elemento della memoria storica della città, giace vuoto dal 1991. Era diventato sede provinciale del PCI nel 1954.

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Redazione de "L'Unità"

Nonostante "l'Unità" avesse da sempre avuto numerosi corrispondenti da Reggio Emilia, dal dopoguerra composti principalmente dai redattori de "La Verità", organo provinciale del partito, la redazione reggiana de "l’Unità" prese vita solo nel 1954.

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Piazza Martiri del 7 luglio

Originariamente intitolata a Cavour, la piazza prese successivamente il nome dai sanguinosi eventi di cui fu teatro il 7 luglio 1960, quando cinque operai reggiani, tutti iscritti al PCI, vennero uccisi dalle forze dell'ordine durante una manifestazione sindacale.

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