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Luoghi

L'Emilia-Romagna è un crocevia cruciale per la storia del Partito comunista. Una molteplicità di luoghi-simbolo testimonia il diffondersi e il radicarsi, lungo il Novecento, dell'appartenenza e dell'attività politica legata al partito. Nella mappa che presentiamo è stato possibile ricostruire alcuni luoghi della clandestinità e della lotta antifascista risalenti ai decenni tra le due guerre mondiali. Ma anche e soprattutto le centinaia di luoghi ed eventi che, nella seconda metà del secolo, hanno lasciato il segno sul territorio regionale, caratterizzando compiutamente l'Emilia-Romagna come “Emilia rossa”. Una sezione ad hoc è dedicata ai luoghi dell'attivismo femminile, realizzata in collaborazione con la Rete Archivi UDI Emilia-Romagna.


Circolo ferrovieri Cà dei fiori, via Corticella - Primo congresso del PCDI di Bologna

Domenica 20 marzo 1921, al Circolo ferrovieri Cà dei fiori, si tenne il primo congresso dei comunisti bolognesi, poche settimane dopo la nascita del Partito comunista d'Italia.

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Via Arienti 9, Bologna - Incendio della casa di Giuseppe Dozza

Il 6 agosto 1922 un gruppo di fascisti guidati da Dino Grandi fece irruzione armi in pugno nella casa di via Arienti in cui Giuseppe Dozza, giovane funzionario della federazione comunista bolognese, viveva con i famigliari.

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Via del Borgo 25 - Tipografia clandestina scoperta dalla polizia fascista

Militanti comunisti come Angelo Archetti e Oliviero Felicani furono attivi nella propaganda antifascista negli anni del regime mussoliniano.

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Montebudello di Valsamoggia – Congresso clandestino della Federazione giovanile comunista

Negli anni della dittatura fascista i militanti comunisti svolgevano attività politica cercando di sfuggire alla sorveglianza delle forze dell'ordine, anche le gite all'aperto erano occasione di riunione.

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Medicina – Scioperi delle mondine sotto il fascismo

Le mondine di Medicina sfidarono ripetutamente il fascismo, anche durante l'occupazione tedesca.

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Via Begatto 11, Bologna – Tipografia clandestina attiva durante l'occupazione tedesca

Gestire una tipografia clandestina durante l'occupazione tedesca era un compito rischioso da affidare a militanti di fiducia e con competenze tecniche.

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Via Borgonuovo 17 – Centro stampa clandestino del PCI durante l'occupazione tedesca

I fratelli Romeo e Alberto Landi, entrambi impiegati, misero in piedi il Centro stampa clandestino del PCI di via Borgonuovo, attivo sotto l'occupazione tedesca.

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Via Palagi, angolo via Pizzardi – Centro stampa clandestino del PCI durante la Resistenza

Ida Musiani mise la sua abilità di dattilografa a disposizione del Partito comunista nei mesi dell'occupazione tedesca e nel Centro stampa celato in un appartamento di via Palagi lavorò con Lanfranco Bugatti alla produzione continua di volantini, documenti e stampa antifascista.

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Carcere di San Giovanni in Monte – Azione gappista del 9 agosto 1944

Numerosi comunisti sono stati rinchiusi nel vecchio carcere di Bologna durante la dittatura fascista e nel secondo dopoguerra.

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Porta Lame e dintorni – Battaglia partigiana del 7 novembre 1944

Strade ed edifici compresi tra Porta Lame e via del Porto furono teatro di una tra le più grandi battaglie della Resistenza europea in un contesto cittadino.

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Piazza dell'Unità e dintorni – Battaglia della Bolognina

La mattina del 15 novembre 1944, tedeschi e fascisti individuarono una base partigiana in zona Bolognina, all'incrocio tra Piazza dell'Unità e via Tibaldi, in cui avevano trovato rifugio una ventina di reduci della battaglia di Porta Lame.

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Via Santo Stefano 20 – Sede del Triumvirato insurrezionale del PCI

Sergio Sabbioni mise a disposizione del Partito comunista la sua abitazione in via Santo Stefano 20 durante l'occupazione tedesca.

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Sacrario dei caduti partigiani in Piazza Nettuno

Nel 1944 i fascisti esposero i cadaveri di alcuni antifascisti sullo spiazzo tra Palazzo D'Accursio e la Fontana del Nettuno.

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Palazzo d'Accursio

Dalla Liberazione allo scioglimento del PCI nel 1991, Bologna è stata guidata da sindaci comunisti, sostenuti da solide maggioranze consiliari e forti del largo consenso raccolto dal partito nelle elezioni amministrative.

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Federazione provinciale del Pci - Via Barberia 4, Bologna

Terminata l'occupazione tedesca della città, la Federazione bolognese del PCI si insediò a Palazzo Marescotti Brazzetti, in via Barberia 4.

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