L'Emilia-Romagna è un crocevia cruciale per la storia del Partito comunista. Una molteplicità di luoghi-simbolo testimonia il diffondersi e il radicarsi, lungo il Novecento, dell'appartenenza e dell'attività politica legata al partito. Nella mappa che presentiamo è stato possibile ricostruire alcuni luoghi della clandestinità e della lotta antifascista risalenti ai decenni tra le due guerre mondiali. Ma anche e soprattutto le centinaia di luoghi ed eventi che, nella seconda metà del secolo, hanno lasciato il segno sul territorio regionale, caratterizzando compiutamente l'Emilia-Romagna come “Emilia rossa”. Una sezione ad hoc è dedicata ai luoghi dell'attivismo femminile, realizzata in collaborazione con la Rete Archivi UDI Emilia-Romagna.
Il salone comunale di Forlì ha ospitato numerose assemblee e manifestazioni politiche. Le immagini proposte ritraggono la VI Conferenza delle donne comuniste forlivesi, tenutasi a metà anni Settanta.
Tra le iniziative politiche svoltesi a Palazzo Gaddi spicca la II Conferenza delle ragazze comuniste promossa dalla FGCI forlivese nel gennaio 1978.
Tra anni Settanta e Ottanta le comuniste forlivese si riuniscono spesso presso la sede della Federazione in piazza Cavour.
A partire dai primissimi mesi del dopoguerra le donne del Pci e dell’Udi furono impegnate in una campagna di solidarietà nei confronti dell’infanzia colpita dalla guerra.
A Savarna nell’aprile del 1949 una manifestazione di donne contro il Patto atlantico si accompagna alla commemorazione dei partigiani caduti del paese.
L’asilo del popolo della piccola frazione di Torri fu inaugurato nell’ottobre del 1950 e fu un modello iniziale di riferimento per le lotte femminili che condussero all’istituzione dei servizi educativi alla prima infanzia.
Il 17 luglio 1968, nel pieno della mobilitazione internazionale contro la guerra in Vietnam, una delegazione di donne vietnamite venne in visita a Ravenna, invitata dall’Udi.
Il 24 aprile 1970, davanti alla prefettura di Ravenna, si tenne una manifestazione indetta dall’Udi per sostenere le proposte dell’amministrazione comunale sui servizi all’infanzia.
Il tema dell’aborto e della maternità ha attraversato profondamente le lotte femminili della seconda metà degli anni Settanta.